Commenti a: TORNIAMO A DANTE http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/ Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Sep 2021 08:46:19 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 hourly 1 Di: carla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-27422 carla Mon, 24 Mar 2008 19:53:44 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-27422 a me dante piace molto...sarà anke la mia professoressa ke riesce a farcelo amare...metto una poesia presa da'la vita nova' cn alcuni riferimenti al dolce stil novo,versi scritti prima della divina commedia. NE LI OCCHI PORTA LA MIA DONNA AMORE "Nelli occhi porta la mia donna amore, per che si fa gentil ciò ch'ella mira; ov'ella passa,ogn'om ver lei si gira, e cui saluta fa tremar lo core, sì che,bassando il viso,tutto smore, e d'ogni suo difetto allor sospira: fugge dinanzi a lei superbia ed ira. Aiutatemi ,donne, farle onore. Ogne dolcezza,ogne pensero umile nasce nel core a chi parlar la sente, ond'è laudato chi prima la vide. Quel ch'ella par quando un poco sorride, non si pò dicer nè tenere a mente, si è novo miracolo e gentile" stupenda ma difficoltosa l'analisi testuale ke sto facendo adesso!!! a me dante piace molto…sarà anke la mia professoressa ke riesce a farcelo amare…metto una poesia presa da’la vita nova’ cn alcuni riferimenti al dolce stil novo,versi scritti prima della divina commedia.
NE LI OCCHI PORTA LA MIA DONNA AMORE

“Nelli occhi porta la mia donna amore,
per che si fa gentil ciò ch’ella mira;
ov’ella passa,ogn’om ver lei si gira,
e cui saluta fa tremar lo core,

sì che,bassando il viso,tutto smore,
e d’ogni suo difetto allor sospira:
fugge dinanzi a lei superbia ed ira.
Aiutatemi ,donne, farle onore.

Ogne dolcezza,ogne pensero umile
nasce nel core a chi parlar la sente,
ond’è laudato chi prima la vide.

Quel ch’ella par quando un poco sorride,
non si pò dicer nè tenere a mente,
si è novo miracolo e gentile”

stupenda ma difficoltosa l’analisi testuale ke sto facendo adesso!!!

]]>
Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-16753 Sergio Sozi Thu, 03 Jan 2008 21:33:12 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-16753 E adesso tutti a sentire quel Toscanaccio! (Io non posso: devo lavora'!) Bacioni a Miriam e Maugger E adesso tutti a sentire quel Toscanaccio! (Io non posso: devo lavora’!)
Bacioni a Miriam e Maugger

]]>
Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-16752 Sergio Sozi Thu, 03 Jan 2008 21:28:29 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-16752 P.S. Il 1554 non mi risulta. 1555, dicono molte fonti - compresa la Garzantina. P.S.
Il 1554 non mi risulta. 1555, dicono molte fonti – compresa la Garzantina.

]]>
Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-16751 Sergio Sozi Thu, 03 Jan 2008 21:26:43 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-16751 Massimo, hai precisato che ''La dizione Divina Commedia, però, divenne comune solo da metà del Cinquecento in poi, quando Ludovico Dolce, nella sua edizione critica del 1554, riprese il titolo boccacciano.'' Io ho tagliato corto, per esser sintetico, evitando di riassumere la genesi del ''Divina''. Cosa che tu hai fatto e per la quale ti ringrazio. Insomma, a riassumere, io ho detto che il titolo divenne ''La Divina Commedia'' solo nel 1555 e cosi' fu. Prima si trattava di un commento del Boccaccio, poi nel 1555 divenne il titolo dell'opera. Sono stato preciso e sintetico. Massimo, hai precisato che
”La dizione Divina Commedia, però, divenne comune solo da metà del Cinquecento in poi, quando Ludovico Dolce, nella sua edizione critica del 1554, riprese il titolo boccacciano.”
Io ho tagliato corto, per esser sintetico, evitando di riassumere la genesi del ”Divina”. Cosa che tu hai fatto e per la quale ti ringrazio. Insomma, a riassumere, io ho detto che il titolo divenne ”La Divina Commedia” solo nel 1555 e cosi’ fu. Prima si trattava di un commento del Boccaccio, poi nel 1555 divenne il titolo dell’opera. Sono stato preciso e sintetico.

]]>
Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-16750 Massimo Maugeri Thu, 03 Jan 2008 21:25:05 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-16750 Alle 23 su Raiuno dovrebbe esserci Benigni che legge un canto dell'Inferno (forse il VI). Date un'occhiata, chi può... poi commentate le impressioni qui (se vi va). Ciao ;) Alle 23 su Raiuno dovrebbe esserci Benigni che legge un canto dell’Inferno (forse il VI).
Date un’occhiata, chi può… poi commentate le impressioni qui (se vi va).
Ciao
;)

]]>
Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-16749 Massimo Maugeri Thu, 03 Jan 2008 21:23:45 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-16749 Sul ”niente nasce da niente” sono anch'io d'accordo con te, Miriam; però è anche vero che la "Commedia" di Dante ha avuto una forza talmente dirompente da imprimersi nell'immaginario collettivo globale rafforzando, se non in alcuni casi "determinando", le abituali visioni di Inferno, Purgatorio e Paradiso giunte fino ai nostri giorni. Sul ”niente nasce da niente” sono anch’io d’accordo con te, Miriam; però è anche vero che la “Commedia” di Dante ha avuto una forza talmente dirompente da imprimersi nell’immaginario collettivo globale rafforzando, se non in alcuni casi “determinando”, le abituali visioni di Inferno, Purgatorio e Paradiso giunte fino ai nostri giorni.

]]>
Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-16746 Massimo Maugeri Thu, 03 Jan 2008 21:20:09 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-16746 Sul termine "Divina" a me risulta quanto segue: - Probabilmente il titolo originale dell'opera fu Commedia, o Comoedìa, dal greco κωμῳδία, "comodìa". È infatti così che Dante stesso chiama la sua opera (Inferno XXI, 1-3), ed inoltre il nome Commedia appare usato nella sua Epistola (sulla quale però vi sono dubbi di paternità) indirizzata a Cangrande della Scala, a cui il poeta dedica il Paradiso. In essa vengono addotti due motivi per spiegare il titolo conferito: uno di carattere letterario, secondo cui col nome di commedia era usanza definire un genere letterario che, da un inizio difficoltoso per il protagonista, si concludeva con un lieto fine, e uno stilistico, giacché la parola commedia indicava opere scritte in un linguaggio basso e non pretenzioso. Il poema incarna, infatti, entrambi questi aspetti: dalla "selva oscura" del secondo verso, da cui traspare l'animo contrastato del poeta (che è anche il protagonista), si passa alla redenzione finale, alla visione di Dio nel Paradiso; e in secondo luogo, i versi sono scritti in lingua volgare, la lingua bassa, disprezzata dai letterati del tempo perché, a lor dire, priva di ogni nobilitazione formale. L'aggettivo Divina fu usato per la prima volta da Giovanni Boccaccio in una sua biografia dantesca, Trattatello in laude di Dante del 1373, circa 70 anni dopo il periodo in cui, si pensa, sia stato scritto il poema. La dizione Divina Commedia, però, divenne comune solo da metà del Cinquecento in poi, quando Ludovico Dolce, nella sua edizione critica del 1554, riprese il titolo boccacciano. Il nome Commedia appare solo due volte all'interno del poema, mentre nel Paradiso Dante lo definisce "sacro poema". Dante non rinnega il titolo Commedia, anche perché, data la lunghezza dell'opera, le cantiche o i singoli canti, vennero pubblicati volta per volta, e l'autore non aveva la possibilità di revisionare ciò che già era stato reso pubblico. Il termine "Commedia" dovette sembrare riduttivo a Dante nel momento in cui componeva il Paradiso, in cui lo stile,ma anche la sintassi, sono profondamente cambiate rispetto ai canti che compongono l'Inferno. Il discorso sulle palinodie, ovvero le correzioni che Dante fa all'interno della sua opera, contraddicendo sé stesso ma anche le sue fonti, è molto più vasto ed esteso. Sul termine “Divina” a me risulta quanto segue:
-
Probabilmente il titolo originale dell’opera fu Commedia, o Comoedìa, dal greco κωμῳδία, “comodìa”. È infatti così che Dante stesso chiama la sua opera (Inferno XXI, 1-3), ed inoltre il nome Commedia appare usato nella sua Epistola (sulla quale però vi sono dubbi di paternità) indirizzata a Cangrande della Scala, a cui il poeta dedica il Paradiso. In essa vengono addotti due motivi per spiegare il titolo conferito: uno di carattere letterario, secondo cui col nome di commedia era usanza definire un genere letterario che, da un inizio difficoltoso per il protagonista, si concludeva con un lieto fine, e uno stilistico, giacché la parola commedia indicava opere scritte in un linguaggio basso e non pretenzioso. Il poema incarna, infatti, entrambi questi aspetti: dalla “selva oscura” del secondo verso, da cui traspare l’animo contrastato del poeta (che è anche il protagonista), si passa alla redenzione finale, alla visione di Dio nel Paradiso; e in secondo luogo, i versi sono scritti in lingua volgare, la lingua bassa, disprezzata dai letterati del tempo perché, a lor dire, priva di ogni nobilitazione formale.

L’aggettivo Divina fu usato per la prima volta da Giovanni Boccaccio in una sua biografia dantesca, Trattatello in laude di Dante del 1373, circa 70 anni dopo il periodo in cui, si pensa, sia stato scritto il poema. La dizione Divina Commedia, però, divenne comune solo da metà del Cinquecento in poi, quando Ludovico Dolce, nella sua edizione critica del 1554, riprese il titolo boccacciano.

Il nome Commedia appare solo due volte all’interno del poema, mentre nel Paradiso Dante lo definisce “sacro poema”. Dante non rinnega il titolo Commedia, anche perché, data la lunghezza dell’opera, le cantiche o i singoli canti, vennero pubblicati volta per volta, e l’autore non aveva la possibilità di revisionare ciò che già era stato reso pubblico. Il termine “Commedia” dovette sembrare riduttivo a Dante nel momento in cui componeva il Paradiso, in cui lo stile,ma anche la sintassi, sono profondamente cambiate rispetto ai canti che compongono l’Inferno. Il discorso sulle palinodie, ovvero le correzioni che Dante fa all’interno della sua opera, contraddicendo sé stesso ma anche le sue fonti, è molto più vasto ed esteso.

]]>
Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-16745 Sergio Sozi Thu, 03 Jan 2008 21:19:19 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-16745 P.S. Senza nulla togliere al tuo mettere in chiaro la logica e appurata concatenazione di eventi della storia umana (anche artistico-letteraria), dove, dici, ''niente nasce da niente'', va detto che opere come quella dantesca sono talmente forti e complete da sembrare apparse per voleri soprannaturali. Mica come Erripottere... P.S.
Senza nulla togliere al tuo mettere in chiaro la logica e appurata concatenazione di eventi della storia umana (anche artistico-letteraria), dove, dici, ”niente nasce da niente”, va detto che opere come quella dantesca sono talmente forti e complete da sembrare apparse per voleri soprannaturali. Mica come Erripottere…

]]>
Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-16744 Sergio Sozi Thu, 03 Jan 2008 21:14:57 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-16744 Magnifico excursus storico-artistico, Miriam. Concordo appieno. Solo una ''piccola'' mancanza: la Letteratura (poi Tolkien e Disney parlando del Sommo mi sembrano dei rimandi alquanto inadeguati, dico esprimendomi eufemisticamente). Allora ricordiamo, fra gli scrittori collegabili nelle piu' varie maniere al Sommo, in primis Brunetto Latini (ossequiato nella Commedia - Inferno - da Dante stesso e da Lui riconosciuto come suo maestro), poi ancora Guido Guinizelli, Guittone d'Arezzo, Giacomino da Verona (l'autore del ''De Jerusalem coelesti'' e del ''De Babilonia civitate infernali'', opere molto vicine al viaggio dantesco). Fondamentale, inoltre, Bonvesin de la Riva e il suo ''Libro delle tre scritture'' (identico argomento). Eccetera. Ma, come tutti dicono e pensano - compreso il bravissimo Benigni - la Divina Commedia (o ''Comedia'' nella titolazione originale dell'Autore: il ''Divina'' risale al 1555 ad opera del letterato Ludovico Dolce) fu cosi' nuova e compiuta, riassuntiva e personale allo stesso tempo, da far dimenticare la storia letteraria precedente. Opinione che e' anche la mia e di Roberto Benigni. Certe opere sono dei miracoli e la Commedia e' fra queste. Senza dubbio. Sergio Sozi Magnifico excursus storico-artistico, Miriam. Concordo appieno. Solo una ”piccola” mancanza: la Letteratura (poi Tolkien e Disney parlando del Sommo mi sembrano dei rimandi alquanto inadeguati, dico esprimendomi eufemisticamente). Allora ricordiamo, fra gli scrittori collegabili nelle piu’ varie maniere al Sommo, in primis Brunetto Latini (ossequiato nella Commedia – Inferno – da Dante stesso e da Lui riconosciuto come suo maestro), poi ancora Guido Guinizelli, Guittone d’Arezzo, Giacomino da Verona (l’autore del ”De Jerusalem coelesti” e del ”De Babilonia civitate infernali”, opere molto vicine al viaggio dantesco). Fondamentale, inoltre, Bonvesin de la Riva e il suo ”Libro delle tre scritture” (identico argomento). Eccetera.
Ma, come tutti dicono e pensano – compreso il bravissimo Benigni – la Divina Commedia (o ”Comedia” nella titolazione originale dell’Autore: il ”Divina” risale al 1555 ad opera del letterato Ludovico Dolce) fu cosi’ nuova e compiuta, riassuntiva e personale allo stesso tempo, da far dimenticare la storia letteraria precedente. Opinione che e’ anche la mia e di Roberto Benigni. Certe opere sono dei miracoli e la Commedia e’ fra queste. Senza dubbio.
Sergio Sozi

]]>
Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-16714 Massimo Maugeri Thu, 03 Jan 2008 16:03:45 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-16714 La provocazione che lancia Miriam mi pare molto interessante. Chi le risponde? La provocazione che lancia Miriam mi pare molto interessante.
Chi le risponde?

]]>
Di: miriam ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-16693 miriam ravasio Thu, 03 Jan 2008 14:03:32 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-16693 Riapro questo post, perché l’altra sera ho rivisto Benigni sul Canto di Paolo e Francesca e la mia impressione è cambiata; Benigni ci presenta un Dante fenomeno, e in un certo senso questo è anche vero, ma Benigni è un comico, e il Sommo, alla fin fine è molto più simile ad un funambolo che ad un geniale creatore. Se Allah è Il Misericordioso, il Dante presentatoci, è sicuramente Il Fantasioso. “Pensate” dice il comico, che idea ha avuto quest’uomo, “cosa si è inventato”, ma come “l’ha trovata una parola così?” … “aveva tutto nella sua testa”… “Paolo piangeva…” Benigni ci raffigura un Dante che da solo, in preda ad un’immaginazione incontrollata (quasi un delirio) ha inventato tutto da sé. Prima di lui c’era solo il deserto e gli uomini non avevano sentimenti ed emozioni. Dante ha inventato l’amore, la paura, il rispetto, lo stupore, il desiderio, l’invidia. Prima di lui gli uomini erano solo bestie! Ma dai, Benigni, che cosa ci racconti? Dante non aveva occhi? Dante non aveva mai visto la scultura che arredava le chiese e i muri. Quelle forme di pietra simili al verbo? Che raccontavano, emozionavano, divulgavano il pensiero e lo spirito del tempo? Una pietra animata, che nei secoli successivi ha offerto, ai creatori di immagini e delle storie, spunti e riferimenti. Le sculture dei capitelli, gli altorilievi dei fregi raccontavano i sentimenti degli uomini; “le immagini erano così realistiche ed esplicite che nessun osservatore poteva rinunciare, vedendole, a fare un veloce bilancio della propria vita”. Tolkien e Disney , ognuno nel suo genere, si sono ispirati con grande evidenza all’espressività naturale di quelle opere. Pensiamo alla Morte di un papa mentre è in bagno, a quella descrizione particolareggiata di un atto semplice e naturale, raffigurata da un papa seduto e intento ai bisogni, con i diavoloni occupati a rapirgli l’anima e nella stessa scena c’è spazio anche per la lotta politica della successione. E i Magi del Monastero di Sant Lazare? Ritratti mentre dormono, coperti da una stuoia in un espressione assolutamente naturale e quotidiana. Pensiamo alle sculture di Bonanno e Nicola Pisano; a quelle espressioni dell’anima così intense e tenere da farci rabbrividire e umiliare, per quel senso di pace e di purezza che, integro, ha attraversato i secoli. Ma, possiamo tornare indietro e soffermarci alle composizioni della colonna Aureliana o al Sarcofago di Giona a Siracusa; Dante non era ancora nato, ma le espressioni dei corpi e dei visi sono simili a quelle che, secoli dopo, avrebbe descritto nei suoi canti. Vanno bene queste trasmissioni su Benigni, a patto però di ricordarci, sempre, che tutto non avviene per caso o per immaginifica ispirazione, niente è “avulso” e tutto è parte di un meccanismo lento, complesso, che gli uomini, nonostante tutto, mettono in moto e alimentano con il proprio spirito e il loro sentire. Ciao Riapro questo post, perché l’altra sera ho rivisto Benigni sul Canto di Paolo e Francesca e la mia impressione è cambiata; Benigni ci presenta un Dante fenomeno, e in un certo senso questo è anche vero, ma Benigni è un comico, e il Sommo, alla fin fine è molto più simile ad un funambolo che ad un geniale creatore. Se Allah è Il Misericordioso, il Dante presentatoci, è sicuramente Il Fantasioso.
“Pensate” dice il comico, che idea ha avuto quest’uomo, “cosa si è inventato”, ma come “l’ha trovata una parola così?” … “aveva tutto nella sua testa”… “Paolo piangeva…”
Benigni ci raffigura un Dante che da solo, in preda ad un’immaginazione incontrollata (quasi un delirio) ha inventato tutto da sé. Prima di lui c’era solo il deserto e gli uomini non avevano sentimenti ed emozioni. Dante ha inventato l’amore, la paura, il rispetto, lo stupore, il desiderio, l’invidia. Prima di lui gli uomini erano solo bestie!
Ma dai, Benigni, che cosa ci racconti? Dante non aveva occhi? Dante non aveva mai visto la scultura che arredava le chiese e i muri. Quelle forme di pietra simili al verbo? Che raccontavano, emozionavano, divulgavano il pensiero e lo spirito del tempo?
Una pietra animata, che nei secoli successivi ha offerto, ai creatori di immagini e delle storie, spunti e riferimenti. Le sculture dei capitelli, gli altorilievi dei fregi raccontavano i sentimenti degli uomini; “le immagini erano così realistiche ed esplicite che nessun osservatore poteva rinunciare, vedendole, a fare un veloce bilancio della propria vita”. Tolkien e Disney , ognuno nel suo genere, si sono ispirati con grande evidenza all’espressività naturale di quelle opere.
Pensiamo alla Morte di un papa mentre è in bagno, a quella descrizione particolareggiata di un atto semplice e naturale, raffigurata da un papa seduto e intento ai bisogni, con i diavoloni occupati a rapirgli l’anima e nella stessa scena c’è spazio anche per la lotta politica della successione. E i Magi del Monastero di Sant Lazare? Ritratti mentre dormono, coperti da una stuoia in un espressione assolutamente naturale e quotidiana. Pensiamo alle sculture di Bonanno e Nicola Pisano; a quelle espressioni dell’anima così intense e tenere da farci rabbrividire e umiliare, per quel senso di pace e di purezza che, integro, ha attraversato i secoli. Ma, possiamo tornare indietro e soffermarci alle composizioni della colonna Aureliana o al Sarcofago di Giona a Siracusa; Dante non era ancora nato, ma le espressioni dei corpi e dei visi sono simili a quelle che, secoli dopo, avrebbe descritto nei suoi canti.
Vanno bene queste trasmissioni su Benigni, a patto però di ricordarci, sempre, che tutto non avviene per caso o per immaginifica ispirazione, niente è “avulso” e tutto è parte di un meccanismo lento, complesso, che gli uomini, nonostante tutto, mettono in moto e alimentano con il proprio spirito e il loro sentire.
Ciao

]]>
Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-14695 Massimo Maugeri Thu, 13 Dec 2007 21:10:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-14695 Stasera sono davvero a pezzi, ma se ce la faccio un'occhiata a Benigni che recita un canto dell'Inferno (il primo, credo) su RAIUNO h. 23 gliela do con piacere. Stasera sono davvero a pezzi, ma se ce la faccio un’occhiata a Benigni che recita un canto dell’Inferno (il primo, credo) su RAIUNO h. 23 gliela do con piacere.

]]>
Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-13505 Sergio Sozi Fri, 07 Dec 2007 00:21:03 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-13505 Eventounico, ci dici che: ''Virgilio “n’a lasciati scemi di sé, dolcissimo patre”, ma non per rivolgere noi stessi a Beatrice e per suo tramite farci divini. Non abbiamo più bisogno di astrazione dal momento che ogni nostro desiderio è già contemplato, da altri, nei palinsesti. Ci restano solo parole senza pathos, avendone perso il valore semantico.'' Ecco. Io non so. Forse io e te viviamo in luoghi diversi, perche' a me sembra che Virgilio e Dante siano ancora con noi, dentro o alle spalle delle persone, degli italiani. Il nichilismo delle ''perdute genti'' e' sempre esistito cosi' come, a far da contraltare, la forza vitale e condivisa delle parole. Il ''valore semantico'' delle parole e', si', spesso polisemico, dunque ambiguo, oggi piu' che nel passato (parliamo dell'Italia, ovviamente), ma sta' tranquillo che un ''senso comune'', un ''luogo comune'' esiste sempre in ogni campo semantico. Solo che la vacua insanita' si e' impadronita di un bel pezzo della nostra Patria, dunque il ''territorio'' da liberare dalla cretina follia dei ''palinsesti'' che tu citi e' maggiore. Tranquillo: in Italia i Vati nascono e rinascono. Siamo una Nazione Sacra. Ieri D'Annunzio, Pascoli, Carducci, Sapegno, De Sanctis e Croce, Binni. Oggi ci pensano (per le masse) persone di cuore e intelletto come Benigni e (per le piu' avvertite) altri come Sermonti, Contini, eccetera. Tranquillizzati ed esci dal circolo vizioso dell'Italia scialba. E' solo un frammento, non l'intero. L'intero sta nel nostro cuore, in Dante e nella nostra capacita' di difenderne la grandezza. Fuori e dentro l'Italia. Vivendo in Italia o fuori (come me). In ogni caso, diamo a chi amiamo l'opportunita' di sperare e gioire. Gioia. E che i pazzi vadano in manicomio, anche se il manicomio dovesse diventare tanto grande da escludere solo noi e dunque metterci in dubbio di sanita' mentale. Se siamo con Gesu' Cristo e con i suoi difensori, stiamo sempre dalla parte giusta. Tuo Sergio Eventounico, ci dici che: ”Virgilio “n’a lasciati scemi di sé, dolcissimo patre”, ma non per rivolgere noi stessi a Beatrice e per suo tramite farci divini. Non abbiamo più bisogno di astrazione dal momento che ogni nostro desiderio è già contemplato, da altri, nei palinsesti. Ci restano solo parole senza pathos, avendone perso il valore semantico.”
Ecco. Io non so. Forse io e te viviamo in luoghi diversi, perche’ a me sembra che Virgilio e Dante siano ancora con noi, dentro o alle spalle delle persone, degli italiani. Il nichilismo delle ”perdute genti” e’ sempre esistito cosi’ come, a far da contraltare, la forza vitale e condivisa delle parole. Il ”valore semantico” delle parole e’, si’, spesso polisemico, dunque ambiguo, oggi piu’ che nel passato (parliamo dell’Italia, ovviamente), ma sta’ tranquillo che un ‘’senso comune”, un ”luogo comune” esiste sempre in ogni campo semantico. Solo che la vacua insanita’ si e’ impadronita di un bel pezzo della nostra Patria, dunque il ”territorio” da liberare dalla cretina follia dei ”palinsesti” che tu citi e’ maggiore. Tranquillo: in Italia i Vati nascono e rinascono. Siamo una Nazione Sacra. Ieri D’Annunzio, Pascoli, Carducci, Sapegno, De Sanctis e Croce, Binni. Oggi ci pensano (per le masse) persone di cuore e intelletto come Benigni e (per le piu’ avvertite) altri come Sermonti, Contini, eccetera. Tranquillizzati ed esci dal circolo vizioso dell’Italia scialba. E’ solo un frammento, non l’intero. L’intero sta nel nostro cuore, in Dante e nella nostra capacita’ di difenderne la grandezza. Fuori e dentro l’Italia. Vivendo in Italia o fuori (come me). In ogni caso, diamo a chi amiamo l’opportunita’ di sperare e gioire. Gioia. E che i pazzi vadano in manicomio, anche se il manicomio dovesse diventare tanto grande da escludere solo noi e dunque metterci in dubbio di sanita’ mentale. Se siamo con Gesu’ Cristo e con i suoi difensori, stiamo sempre dalla parte giusta.
Tuo
Sergio

]]>
Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-13498 Sergio Sozi Thu, 06 Dec 2007 22:23:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-13498 Grazie, Massimo. Vado e poi rispondo ad Eventounico qui sopra. A dopo. Sergio Grazie, Massimo. Vado e poi rispondo ad Eventounico qui sopra. A dopo.
Sergio

]]>
Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-13495 Massimo Maugeri Thu, 06 Dec 2007 22:07:09 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-13495 Su RAIUNO, in questo istante, sta cominciando la nuova trasmissione di Benigni. Stavolta reciterà un canto del Paradiso. Vedete e, poi, se volete, commentate. Su RAIUNO, in questo istante, sta cominciando la nuova trasmissione di Benigni. Stavolta reciterà un canto del Paradiso.
Vedete e, poi, se volete, commentate.

]]>
Di: eventounico http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-12567 eventounico Sat, 01 Dec 2007 08:22:16 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12567 Sergio, il difficile per molte persone è liberarsi di sé stessi, uscire da un nihilismo che tutto battezza aspergendo ogni cosa con la melma attinta all'acquasantiera dell'immagine. Non esiste più nemmeno un sarcasmo verso i pensieri onesti, una retorica della rettitudine, una ironia della diversità. Esiste nei più un assolutismo della vacuità nella quali ogni enfasi del sé appare lecita. Virgilio "n'a lasciati scemi di sé, dolcissimo patre", ma non per rivolgere noi stessi a Beatrice e per suo tramite farci divini. Non abbiamo più bisogno di astrazione dal momento che ogni nostro desiderio è già contemplato, da altri, nei palinsesti. Ci restano solo parole senza pathos, avendone perso il valore semantico. Sergio, il difficile per molte persone è liberarsi di sé stessi, uscire da un nihilismo che tutto battezza aspergendo ogni cosa con la melma attinta all’acquasantiera dell’immagine. Non esiste più nemmeno un sarcasmo verso i pensieri onesti, una retorica della rettitudine, una ironia della diversità. Esiste nei più un assolutismo della vacuità nella quali ogni enfasi del sé appare lecita. Virgilio “n’a lasciati scemi di sé, dolcissimo patre”, ma non per rivolgere noi stessi a Beatrice e per suo tramite farci divini. Non abbiamo più bisogno di astrazione dal momento che ogni nostro desiderio è già contemplato, da altri, nei palinsesti. Ci restano solo parole senza pathos, avendone perso il valore semantico.

]]>
Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-12539 Sergio Sozi Sat, 01 Dec 2007 01:40:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12539 Ad Evento: molte persone sono pulite, non disperare! Resta come sei! S. Ad Evento:
molte persone sono pulite, non disperare! Resta come sei!
S.

]]>
Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-12538 Sergio Sozi Sat, 01 Dec 2007 01:37:01 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12538 (Dio mi perdoni: desidererei strangolare con le mie mani quella persona) (Dio mi perdoni: desidererei strangolare con le mie mani quella persona)

]]>
Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-12537 Sergio Sozi Sat, 01 Dec 2007 01:33:36 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12537 L'umanita' e' l'arte. Ma mi esprimero' meglio: l'arte esprime l'umanita' del momento, essa e' la cartina al tornasole dell'epoca storica e della sua sensibilita' piu' generale. Se l'arte e' malridotta, siamo malridotti tutti noi, eccetto pochi ''pazzi-sani'': quegli artisti che sublimano il cuore, e che sono contrapposti ai sanguinari vigliacchi da quattro soldi che si contornano di altri pazzi-sanguinari che ne legittimano l'inesistente artisticita'. Insomma ''pazzi-pseudoartisti'' e ''pazzi-veri artisti''. Il difficile, per molte persone comuni, e' capire chi sia ''pazzo-sano'' e chi ''pazzo-insano''. Chi pazzo ed artista di Dio, come Sant'Agostino, e chi pazzo del diavolo. O artista del diavolo. Ma noi dobbiamo distinguere. Lo dobbiamo. Sergio L’umanita’ e’ l’arte. Ma mi esprimero’ meglio: l’arte esprime l’umanita’ del momento, essa e’ la cartina al tornasole dell’epoca storica e della sua sensibilita’ piu’ generale. Se l’arte e’ malridotta, siamo malridotti tutti noi, eccetto pochi ”pazzi-sani”: quegli artisti che sublimano il cuore, e che sono contrapposti ai sanguinari vigliacchi da quattro soldi che si contornano di altri pazzi-sanguinari che ne legittimano l’inesistente artisticita’. Insomma ”pazzi-pseudoartisti” e ”pazzi-veri artisti”. Il difficile, per molte persone comuni, e’ capire chi sia ”pazzo-sano” e chi ”pazzo-insano”. Chi pazzo ed artista di Dio, come Sant’Agostino, e chi pazzo del diavolo. O artista del diavolo.
Ma noi dobbiamo distinguere. Lo dobbiamo.
Sergio

]]>
Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-12530 Carlo S. Sat, 01 Dec 2007 00:06:55 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12530 Su come la patente di arrtista venga data spesso a cani e porci, cara Miriam, avevamo già parlato in altro post, e non mi dilungo oltre. A qualcuno andrebbe ritirata quella di essere umano. Evento centra il punto di una società (la nostra) sempre più dedita alla prostituzione, dove la notorietà appare l'unico antidoto al reale vuoto interiore. Masturbazione di blatte dice efficacemente lui; di amebe direi quasi io per sottolinearne anche l'assurdità. L'umanità esiste ancora fortunatamente però, e questo è necessario ancora prima dell'arte vera; ed è in coloro che hanno tentato di reagire e porre fine allo scempio di quel cane, creatura realmente divina nella nostra mente e così superiore a colui che lo esponeva; lo è in tutti coloro ancora capaci di provare orrore, pietà, amore; ed è nei tanti italiani che hanno provato commozione alla televisione ieri sera. ciao, Carlo Su come la patente di arrtista venga data spesso a cani e porci, cara Miriam, avevamo già parlato in altro post, e non mi dilungo oltre. A qualcuno andrebbe ritirata quella di essere umano. Evento centra il punto di una società (la nostra) sempre più dedita alla prostituzione, dove la notorietà appare l’unico antidoto al reale vuoto interiore.
Masturbazione di blatte dice efficacemente lui; di amebe direi quasi io per sottolinearne anche l’assurdità.
L’umanità esiste ancora fortunatamente però, e questo è necessario ancora prima dell’arte vera; ed è in coloro che hanno tentato di reagire e porre fine allo scempio di quel cane, creatura realmente divina nella nostra mente e così superiore a colui che lo esponeva; lo è in tutti coloro ancora capaci di provare orrore, pietà, amore; ed è nei tanti italiani che hanno provato commozione alla televisione ieri sera.
ciao,
Carlo

]]>
Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-12528 Sergio Sozi Fri, 30 Nov 2007 23:18:40 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12528 Beh, Evento, non esageriamo: diciamo solo che la pazzia e la mitomania - che fa parte della psichiatria - sono imperanti in Italia insieme a sadismo, opportunismo e perfidia psicotica. E, grazie ai cosiddetti avanguardisti da quattro soldi, anche nelle arti. Ma molti si salvano, moltissimi. Amor omnia vincit. Intanto noi mandiamo in galera gentaglia simile e guardiamo ad altro: miriamo almeno a migliorare l'Italia, che questo e' il nostro Paese. E quell' ''artista'' non e' per fortuna italiano. Sergio Beh, Evento, non esageriamo: diciamo solo che la pazzia e la mitomania – che fa parte della psichiatria – sono imperanti in Italia insieme a sadismo, opportunismo e perfidia psicotica. E, grazie ai cosiddetti avanguardisti da quattro soldi, anche nelle arti.
Ma molti si salvano, moltissimi. Amor omnia vincit.
Intanto noi mandiamo in galera gentaglia simile e guardiamo ad altro: miriamo almeno a migliorare l’Italia, che questo e’ il nostro Paese. E quell’ ”artista” non e’ per fortuna italiano.
Sergio

]]>
Di: eventounico http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-12504 eventounico Fri, 30 Nov 2007 20:38:01 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12504 (interuziine collegamento) ed anche i più insospettabili, coloro che hanno la faccia pulita o un lavoro umile, leccano la strada davanti a quelli che che credono potranno dargli notorietà. il resto è niente, masturbazione di blatte. (interuziine collegamento) ed anche i più insospettabili, coloro che hanno la faccia pulita o un lavoro umile, leccano la strada davanti a quelli che che credono potranno dargli notorietà. il resto è niente, masturbazione di blatte.

]]>
Di: eventounico http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-12503 eventounico Fri, 30 Nov 2007 20:35:05 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12503 Tutti CANI, Miriam, bastardi per giunta. Meriterebbero analogo destino, altro che chacchiere da blog e leccate di culo a chi è più visibile. Purtroppo è inutile parlarme, sono tutti prostituiti per un gettone di notorietà. Basta che ti guardi intorno la dinamica dell'esserci è imperante ed anche i più insospettabili, coloro che hannola faccia pulota o un lavoro umile, leccano l Tutti CANI, Miriam, bastardi per giunta. Meriterebbero analogo destino, altro che chacchiere da blog e leccate di culo a chi è più visibile. Purtroppo è inutile parlarme, sono tutti prostituiti per un gettone di notorietà. Basta che ti guardi intorno la dinamica dell’esserci è imperante ed anche i più insospettabili, coloro che hannola faccia pulota o un lavoro umile, leccano l

]]>
Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-12500 Sergio Sozi Fri, 30 Nov 2007 19:44:39 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12500 Io mi contenterei di vedere l' ''artista'' in galera per molti anni assieme agli stupratori, i pedofili e i delinquenti della peggior risma. La legge oggi dovrebbe arrivare dove nemmeno Dante oso'! S. Io mi contenterei di vedere l’ ”artista” in galera per molti anni assieme agli stupratori, i pedofili e i delinquenti della peggior risma. La legge oggi dovrebbe arrivare dove nemmeno Dante oso’!
S.

]]>
Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-12499 Sergio Sozi Fri, 30 Nov 2007 19:42:29 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12499 Cara Miriam, il sadismo puro non e' contemplato da Dante: anche l'Inferno ha un fondo! Sergio Cara Miriam, il sadismo puro non e’ contemplato da Dante: anche l’Inferno ha un fondo!
Sergio

]]>
Di: Enrico Gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-12493 Enrico Gregori Fri, 30 Nov 2007 18:52:26 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12493 In merito al promesso intervento di Maugeri mi viene in mente un cartello pubblicitario affisso su un palo dalla parti di casa mia. "Vendo Ford Fiesta, dieci anni di vita, leggermente incidentata e con tappezzeria da rinnovare. Cinquemila euro trattabili. Telefonare a Franco, ore pasti". Qualcuno aggiunse a pennarello: "A Fra', magna tranquillo" In merito al promesso intervento di Maugeri mi viene in mente un cartello pubblicitario affisso su un palo dalla parti di casa mia.
“Vendo Ford Fiesta, dieci anni di vita, leggermente incidentata e con tappezzeria da rinnovare. Cinquemila euro trattabili. Telefonare a Franco, ore pasti”.
Qualcuno aggiunse a pennarello:
“A Fra’, magna tranquillo”

]]>
Di: Miriam Ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-12490 Miriam Ravasio Fri, 30 Nov 2007 18:34:53 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12490 Cari amici, secondo voi, il sommo Dante, in che girone avrebbe scaraventato quel cretino, quel criminale, quel Niente di talento, che a caccia di collezionisti e di consensi, ha "installato" un cane legato ad una catena troppo corta perché potesse raggiungere la ciotola del cibo? Filmando l'opera, ora dopo ora : cane vivo, morente, poi morto; catena corta e ciotola di cibo. E' successo in Costa Rica e Nico Orengo, domenica 25 novembre, ne ha parlato su La Stampa. Eventounico, Carlo, Sergio: ditemi, in che girone? (a quale pena destiniamo "l'artista", il gallerista, la Biennale e i critici che riescono a giustificare ogni -scusatemi il termine- puttanata?) Sto guarendo!Credo. Cari amici, secondo voi, il sommo Dante, in che girone avrebbe scaraventato quel cretino, quel criminale, quel Niente di talento, che a caccia di collezionisti e di consensi, ha “installato” un cane legato ad una catena troppo corta perché potesse raggiungere la ciotola del cibo?
Filmando l’opera, ora dopo ora : cane vivo, morente, poi morto; catena corta e ciotola di cibo.
E’ successo in Costa Rica e Nico Orengo, domenica 25 novembre, ne ha parlato su La Stampa.
Eventounico, Carlo, Sergio: ditemi, in che girone? (a quale pena destiniamo “l’artista”, il gallerista, la Biennale e i critici che riescono a giustificare ogni -scusatemi il termine- puttanata?)

Sto guarendo!Credo.

]]>
Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-12483 Massimo Maugeri Fri, 30 Nov 2007 18:15:42 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12483 Sono molto lieto che sia stato ripreso questo post su Dante e Benigni. Interverrò dopo... in tarda serata. Ciao e grazie. Sono molto lieto che sia stato ripreso questo post su Dante e Benigni.
Interverrò dopo… in tarda serata.
Ciao e grazie.

]]>
Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-12479 Sergio Sozi Fri, 30 Nov 2007 17:45:54 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12479 Cosa vuoi farci, Carlo: gli accademici sono il sale della Letteratura, ma sono fatti cosi' - alcuni di loro, non tutti. S. Cosa vuoi farci, Carlo: gli accademici sono il sale della Letteratura, ma sono fatti cosi’ – alcuni di loro, non tutti.
S.

]]>
Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-2/#comment-12476 Carlo S. Fri, 30 Nov 2007 17:11:12 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12476 Lungi da me l'idea di criticare Sermonti come dantista. Ma mi urta, e non poco, la sua idea (preconcetta ?) "non è un buon servizio fatto al Poeta e nemmeno agli ascoltatori "; mi imbufalisce questo voler prendere le distanze, mi sorprende il suo timore di un'invasione di campo. Non era mia intenzione accendere alcuna polemica e mi associo totalmente nel riconoscere la necessità sia dell'uno che dell'altro. Che proprio Sermonti non lo riconosca però continua a stupirmi. Carlo Speranza Lungi da me l’idea di criticare Sermonti come dantista. Ma mi urta, e non poco, la sua idea (preconcetta ?) “non è un buon servizio fatto al Poeta e nemmeno agli ascoltatori “; mi imbufalisce questo voler prendere le distanze, mi sorprende il suo timore di un’invasione di campo.
Non era mia intenzione accendere alcuna polemica e mi associo totalmente nel riconoscere la necessità sia dell’uno che dell’altro. Che proprio Sermonti non lo riconosca però continua a stupirmi.
Carlo Speranza

]]>
Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-1/#comment-12462 Sergio Sozi Fri, 30 Nov 2007 14:53:24 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12462 Certo, Carlo e Miriam... Sermonti e' Sermonti. Ma una divulgazione di alto livello come quella di Benigni resta fondamentale. S. Certo, Carlo e Miriam… Sermonti e’ Sermonti. Ma una divulgazione di alto livello come quella di Benigni resta fondamentale.
S.

]]>
Di: Enrico Gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-1/#comment-12460 Enrico Gregori Fri, 30 Nov 2007 14:50:28 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12460 Non per schematizzare ma, in definitiva, credo si debba rispondere a due semplici domande: 1- dante alighieri se l'è cavata a scrivere la sua commedia? 2-quando benigni la legge, trasmette emozioni oppure no? Chi risponde sì a entrambe le domande non ha problemi. rimarrei favorevolmente colpito da chiunque sapesse leggere Dante con tanta partecipazione. Per cui va bene Benigni così come andrebbe bene una pornostar, qualora fosse in grado di interpretare e trasmettere ciò che legge Non per schematizzare ma, in definitiva, credo si debba rispondere a due semplici domande:
1- dante alighieri se l’è cavata a scrivere la sua commedia?
2-quando benigni la legge, trasmette emozioni oppure no?

Chi risponde sì a entrambe le domande non ha problemi. rimarrei favorevolmente colpito da chiunque sapesse leggere Dante con tanta partecipazione. Per cui va bene Benigni così come andrebbe bene una pornostar, qualora fosse in grado di interpretare e trasmettere ciò che legge

]]>
Di: eventounico http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-1/#comment-12459 eventounico Fri, 30 Nov 2007 14:50:00 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12459 Condivido pienamente sia quanto detto da Carlo che quanto detto da Sergio. Mi accodo però alla importante differenza che fa Miriam tra Sermonti che legge per chi conosce e Benigni che legge per tutti per esprimere la necessità assoluta di entrambi. Di Sermonti ho letto (devo confessare più volte) l'Eneide ed ogni volta che lo faccio scopro che può darmi qualcosa di più. Su Dante non vorrei dilungarmi se non per professare un "amore" incondizionato che mi porto dietro dai tempi della scuola. Dante bisogna usarlo come esercizio quotidiano e se anche non si appartiene all'area geografico-culturale del "dante-a-mente" si uò quanto meno prenderne una dose giornaliera come corroborante dello spirito, dell'anima e dell'orgoglio di essere italiani. Il mio canto preferito comunque è il XXX del Purgatorio. IL punto di svolta (...altro che Capra), ma ne parleremo un'altra volta. Chissà quando gli italiani si "faranno" ancora di Dante come ieri sera... Condivido pienamente sia quanto detto da Carlo che quanto detto da Sergio. Mi accodo però alla importante differenza che fa Miriam tra Sermonti che legge per chi conosce e Benigni che legge per tutti per esprimere la necessità assoluta di entrambi. Di Sermonti ho letto (devo confessare più volte) l’Eneide ed ogni volta che lo faccio scopro che può darmi qualcosa di più.
Su Dante non vorrei dilungarmi se non per professare un “amore” incondizionato che mi porto dietro dai tempi della scuola. Dante bisogna usarlo come esercizio quotidiano e se anche non si appartiene all’area geografico-culturale del “dante-a-mente” si uò quanto meno prenderne una dose giornaliera come corroborante dello spirito, dell’anima e dell’orgoglio di essere italiani. Il mio canto preferito comunque è il XXX del Purgatorio. IL punto di svolta (…altro che Capra), ma ne parleremo un’altra volta.
Chissà quando gli italiani si “faranno” ancora di Dante come ieri sera…

]]>
Di: Miriam Ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-1/#comment-12457 Miriam Ravasio Fri, 30 Nov 2007 14:26:09 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12457 Io non ho pianto perché avevo già i miei problemi con la schiena, però ieri sera è stata veramente una bella serata! Più per la lunga introduzione che per la "lettura" del canto, un Benigni emozionato che mi ha fatto dimenticare quella bruttissima cosa del Pinocchio. Dante bisogna rileggerlo, anzi impararlo; forse Benigni sta già facendo tendenza, soprattutto fra chi non è abituato, non si accosta abitualmente, alla letteratura e alla poesia. Comunque, Sermonti è strordinariamente bravo. Non conosco le polemiche e non voglio nemmeno conoscerle; ho sentito Sermonti dal vivo ed è stata un'esperienza da togliere il respiro. Va detto che Sermonti legge per chi conosce, Benigni invece è un divulgatore popolare. A presto! Io non ho pianto perché avevo già i miei problemi con la schiena, però ieri sera è stata veramente una bella serata! Più per la lunga introduzione che per la “lettura” del canto, un Benigni emozionato che mi ha fatto dimenticare quella bruttissima cosa del Pinocchio. Dante bisogna rileggerlo, anzi impararlo; forse Benigni sta già facendo tendenza, soprattutto fra chi non è abituato, non si accosta abitualmente, alla letteratura e alla poesia. Comunque, Sermonti è strordinariamente bravo. Non conosco le polemiche e non voglio nemmeno conoscerle; ho sentito Sermonti dal vivo ed è stata un’esperienza da togliere il respiro. Va detto che Sermonti legge per chi conosce, Benigni invece è un divulgatore popolare.
A presto!

]]>
Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-1/#comment-12452 Sergio Sozi Fri, 30 Nov 2007 13:53:12 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12452 Pero' Benigni sa darci anche quanto segue: l'orgoglio di esser fatti tutti, noi italiani, della stessa ''pasta'' del Sommo Poeta; la sensazione razional-emotiva che il Cristianesimo sia una delle nostre principali radici storiche, ben viva nell'attualita'; l'armonia del corpo che - tramite l'amore divino in senso cattolico - si unisce cristianamente all'anima e alla razionalita' scientifica. Questo e' quanto era nella lettura di Benigni di iersera, a mio modesto avviso. Sozi Pero’ Benigni sa darci anche quanto segue: l’orgoglio di esser fatti tutti, noi italiani, della stessa ”pasta” del Sommo Poeta; la sensazione razional-emotiva che il Cristianesimo sia una delle nostre principali radici storiche, ben viva nell’attualita’; l’armonia del corpo che – tramite l’amore divino in senso cattolico – si unisce cristianamente all’anima e alla razionalita’ scientifica.
Questo e’ quanto era nella lettura di Benigni di iersera, a mio modesto avviso.
Sozi

]]>
Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-1/#comment-12451 Sergio Sozi Fri, 30 Nov 2007 13:48:46 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12451 A parer mio, il fatto che Sermonti sia un ottimo dantista non toglie il fatto che ottimo lo sia anche Benigni. Polemica stupida. S. A parer mio, il fatto che Sermonti sia un ottimo dantista non toglie il fatto che ottimo lo sia anche Benigni. Polemica stupida.
S.

]]>
Di: Martina http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-1/#comment-12426 Martina Fri, 30 Nov 2007 10:41:23 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12426 Anch'io ho pianto ascoltando ieri sera Benigni che recitava il canto dedicato a Paolo e Francesca. E non sono una facile alle lacrime. Mi è pure venuta la pelle d'oca. Dante è un patrimonio mondiale senza tempo. E Benigni un grandissimo artista. Anch’io ho pianto ascoltando ieri sera Benigni che recitava il canto dedicato a Paolo e Francesca. E non sono una facile alle lacrime. Mi è pure venuta la pelle d’oca. Dante è un patrimonio mondiale senza tempo. E Benigni un grandissimo artista.

]]>
Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-1/#comment-12422 Carlo S. Fri, 30 Nov 2007 10:17:59 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12422 Beh, se diovuole ce l'ho fatta. Forse era Sermonti che si vergognava e possiede arti sconosciute. Forse sperare che un Sermonti si vergogni è pura fantascienza. CS Beh, se diovuole ce l’ho fatta. Forse era Sermonti che si vergognava e possiede arti sconosciute. Forse sperare che un Sermonti si vergogni è pura fantascienza.
CS

]]>
Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-1/#comment-12421 Carlo S. Fri, 30 Nov 2007 10:14:27 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12421 ...'azz.., neanche stavolta: c'è qualche problema e ci riprovo : Sullo sfondo anche un po’ di polemica. Come quella lanciata qualche giorno fa Vittorio Sermonti, studioso e divulgatore del capolavoro dantesco. “Questo non è un buon servizio fatto al Poeta e nemmeno agli ascoltatori – ha affermato nell’intervista rilasciata al settimanale Tv Sorrisi e Canzoni – Dante è duro e severo e ci vuole durezza e severità per capirlo. Un’operazione delicatissima, che non si può fare alla buona” …’azz.., neanche stavolta: c’è qualche problema e ci riprovo :

Sullo sfondo anche un po’ di polemica. Come quella lanciata qualche giorno fa Vittorio Sermonti, studioso e divulgatore del capolavoro dantesco. “Questo non è un buon servizio fatto al Poeta e nemmeno agli ascoltatori – ha affermato nell’intervista rilasciata al settimanale Tv Sorrisi e Canzoni – Dante è duro e severo e ci vuole durezza e severità per capirlo. Un’operazione delicatissima, che non si può fare alla buona”

]]>
Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-1/#comment-12420 Carlo S. Fri, 30 Nov 2007 10:10:22 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12420 Non si è "incollato" lo stralcio di Sorrisi e Canzoni: ci riprovo. Saluti CS Non si è “incollato” lo stralcio di Sorrisi e Canzoni: ci riprovo.

Saluti
CS

]]>
Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-1/#comment-12419 Carlo S. Fri, 30 Nov 2007 10:04:12 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12419 Ringrazio Enrico per aver riesumato questo post dopo la trasmissione di Benigni e dopo le gioiose lacrime di Sergio (e le sue, le mie, e quelle di 'milioni di italiani'). Come sapete vi conosco solo dai '2 libri da salvare' e questa stanza mi era sconosciuta. Stanotte volevo scrivere subito a Sozi, per dirgli non so neanche cosa tanto ero colpito sia dalla lectura dantis che da quanto aveva così immediatamente voluto comunicarci lui (Sergio) subito dopo la trasmissione; poi il Buon Maugeri ha lanciato l'invito a spostarci qui ed io ho fatto le ore piccole a leggere, a ritroso, i bellissimi post sovrastanti, senza trovare la capacità di scrivere nulla e andandomene, alla fine, a dormire. Poi stamattina leggo un breve stralcio che qui riporto: Questo mi fa subito incazzare, poi, dopo poco, colgo il senso di quanto tuttto questo sia in realtà estremamente comico: - SERMONTI che dà lezioni sulla severità di Dante ai lettori di SORRISI E CANZONI TV e censura Benigni. - IL GIULLARE BENIGNI che dal video della RAI parla per 3 ore di fila, senza nessuna interruzione pubblicitaria, che ci comunica il SENSO DEL DIVINO. E ce lo fa cogliere trasmettendoci, con la facilità che è necessaria e tuttavia sorprendente, tutto il suo AMORE per Dante. Che è quello che ci fa sentire per un attimo in COMUNIONE: non nel senso strettamente cristiano (che invece poi dovrebbe essere la stessa cosa), ma in quello universale, al contempo umano e divino (con o senza Dio). Ma questo nessuna chiesa, nessun Papa, nessun Sermonti è in grado di capirlo (o almeno di comunicarcelo). Era stato in grado Dante. Lo è stato, ieri sera, Benigni. Con affetto Carlo Speranza Ringrazio Enrico per aver riesumato questo post dopo la trasmissione di Benigni e dopo le gioiose lacrime di Sergio (e le sue, le mie, e quelle di ‘milioni di italiani’). Come sapete vi conosco solo dai ‘2 libri da salvare’ e questa stanza mi era sconosciuta. Stanotte volevo scrivere subito a Sozi, per dirgli non so neanche cosa tanto ero colpito sia dalla lectura dantis che da quanto aveva così immediatamente voluto comunicarci lui (Sergio) subito dopo la trasmissione; poi il Buon Maugeri ha lanciato l’invito a spostarci qui ed io ho fatto le ore piccole a leggere, a ritroso, i bellissimi post sovrastanti, senza trovare la capacità di scrivere nulla e andandomene, alla fine, a dormire.
Poi stamattina leggo un breve stralcio che qui riporto:

Questo mi fa subito incazzare, poi, dopo poco, colgo il senso di quanto tuttto questo sia in realtà estremamente comico:
- SERMONTI che dà lezioni sulla severità di Dante ai lettori di SORRISI E CANZONI TV e censura Benigni.
- IL GIULLARE BENIGNI che dal video della RAI parla per 3 ore di fila, senza nessuna interruzione pubblicitaria, che ci comunica il SENSO DEL DIVINO. E ce lo fa cogliere trasmettendoci, con la facilità che è necessaria e tuttavia sorprendente, tutto il suo AMORE per Dante.
Che è quello che ci fa sentire per un attimo in COMUNIONE: non nel senso strettamente cristiano (che invece poi dovrebbe essere la stessa cosa), ma in quello universale, al contempo umano e divino (con o senza Dio).
Ma questo nessuna chiesa, nessun Papa, nessun Sermonti è in grado di capirlo (o almeno di comunicarcelo). Era stato in grado Dante. Lo è stato, ieri sera, Benigni.
Con affetto
Carlo Speranza

]]>
Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-1/#comment-12341 Sergio Sozi Thu, 29 Nov 2007 23:26:28 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12341 A TUTTI: andatevi a riguardare il contributo eccellente di Cecilia, qua sopra. Peccato non averla piu' sentita qui da noi. Sergio A TUTTI: andatevi a riguardare il contributo eccellente di Cecilia, qua sopra. Peccato non averla piu’ sentita qui da noi.
Sergio

]]>
Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-1/#comment-12340 Sergio Sozi Thu, 29 Nov 2007 23:22:13 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-12340 Ho ritrovato qui, dopo mesi, la convinzione di un tal Roberto che Dante non sara' piu' attuale fra sette secoli. Roberto ammetteva di aver diciott'anni e dunque diceva ''sicuramente se gia' oggi i giovani lo considerano vecchio e illeggibile, figurati fra settecent'anni!'' Ecco. Bene. Sono con Maugeri, il quale rispondeva, in pratica: aspetta ragazzo... cresci e poi vedrai. Aggiungo personalmente: leggi Dante. Anzi leggetelo, diciottenni di ogni dove. Se non lo leggerete la vostra vita sara' diversa. O meglio: se non lo leggerete la vostra vita sara' la stessa. La stessa miseria di oggi, in quest'epoca di meningi, cuori e anime limitati e ottusi. Dante apre il mondo e l'Ultramondo a chiunque lo voglia. Cercate di volerlo quanto prima, e' meglio per voi. Sozi Ho ritrovato qui, dopo mesi, la convinzione di un tal Roberto che Dante non sara’ piu’ attuale fra sette secoli. Roberto ammetteva di aver diciott’anni e dunque diceva ‘’sicuramente se gia’ oggi i giovani lo considerano vecchio e illeggibile, figurati fra settecent’anni!”
Ecco. Bene. Sono con Maugeri, il quale rispondeva, in pratica: aspetta ragazzo… cresci e poi vedrai.
Aggiungo personalmente: leggi Dante. Anzi leggetelo, diciottenni di ogni dove. Se non lo leggerete la vostra vita sara’ diversa. O meglio: se non lo leggerete la vostra vita sara’ la stessa. La stessa miseria di oggi, in quest’epoca di meningi, cuori e anime limitati e ottusi.
Dante apre il mondo e l’Ultramondo a chiunque lo voglia. Cercate di volerlo quanto prima, e’ meglio per voi.
Sozi

]]>
Di: Cecilia http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-1/#comment-3158 Cecilia Tue, 14 Aug 2007 23:20:03 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-3158 Salve a tutti, dopo aver letto tutti gli interventi (con la pelle d'oca, per quanto sono belli i versi citati), vorrei proporre un frammento del Purgatorio, dal canto XXVI, poco conosciuto forse, ma uno dei miei preferiti. Dante, nella settima cornice, incontra il trovatore Arnaut Daniel, che Guido Guinizzelli definisce "miglior fabbro del parlar materno" (il miglior poeta occitanico) e aggiunge "Versi d'amore e prose di romanzi / soverchiò tutti; e lascia dir gli stolti / che quel di Lemosì credon ch'avanzi" (quel di Lemosì che gli stolti preferiscono è Guiraut de Bornelh). Dopo queste lodi è proprio Arnaut Daniel che risponde in provenzale. E' l'unico passo in cui Dante dimostra di padroneggiare una lingua straniera contemporanea (all'epoca la lingua d'oc era ben viva!) e ciò è straordinario. Io mi fei al mostrato innanzi un poco e dissi ch'al suo nome il mio disire apparecchiava grazioso loco. El cominciò liberamente a dire: "Tan m'abellis vostra cortes deman qu'ieu no me puesc ni voill a vos cobrire. Ieu sui Arnaut, que plor e vau cantan; cossiros vei la passada folor e vei jausen lo joi qu'esper, denan. Ara vos prec, per aquella valor que vos guida al som de l'escalina, sovenha vos a temps de ma dolor!" Poi s'ascose nel foco che li affina. Pg, XXVI, 136-148 Salve a tutti, dopo aver letto tutti gli interventi (con la pelle d’oca, per quanto sono belli i versi citati), vorrei proporre un frammento del Purgatorio, dal canto XXVI, poco conosciuto forse, ma uno dei miei preferiti.
Dante, nella settima cornice, incontra il trovatore Arnaut Daniel, che Guido Guinizzelli definisce “miglior fabbro del parlar materno” (il miglior poeta occitanico) e aggiunge “Versi d’amore e prose di romanzi / soverchiò tutti; e lascia dir gli stolti / che quel di Lemosì credon ch’avanzi” (quel di Lemosì che gli stolti preferiscono è Guiraut de Bornelh).
Dopo queste lodi è proprio Arnaut Daniel che risponde in provenzale. E’ l’unico passo in cui Dante dimostra di padroneggiare una lingua straniera contemporanea (all’epoca la lingua d’oc era ben viva!) e ciò è straordinario.

Io mi fei al mostrato innanzi un poco
e dissi ch’al suo nome il mio disire
apparecchiava grazioso loco.
El cominciò liberamente a dire:
“Tan m’abellis vostra cortes deman
qu’ieu no me puesc ni voill a vos cobrire.
Ieu sui Arnaut, que plor e vau cantan;
cossiros vei la passada folor
e vei jausen lo joi qu’esper, denan.
Ara vos prec, per aquella valor
que vos guida al som de l’escalina,
sovenha vos a temps de ma dolor!”
Poi s’ascose nel foco che li affina.

Pg, XXVI, 136-148

]]>
Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-1/#comment-3071 Massimo Maugeri Tue, 07 Aug 2007 09:13:20 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-3071 Caro Alessandro, i miei più sinceri complimenti per questa tua originale disamina su Dante/Leopardi! Bravo! Caro Alessandro,
i miei più sinceri complimenti per questa tua originale disamina su Dante/Leopardi! Bravo!

]]>
Di: alessandro pedrina http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-1/#comment-3067 alessandro pedrina Mon, 06 Aug 2007 16:48:00 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-3067 Tre volte il fé girar con tutte l’acque; e la quarta levar la poppa in suso e la prora ire in giù, com’altrui piacque, infin che ‘l mar fu sovra noi richiuso Quando diversi anni orsono andavo alla ricerca di reminiscenze tematico, lessicali e situazionali, necessarie alla stesura del mio lavoro di tesi in filologia dantesca presso Ca' Foscari (La presenza dantesca nei canti di Giacomo Leopardi), non potei fare a meno di notare che Leopardi, nei momenti di maggiore ispirazione, non si affidava al modello dantesco, ma esternava le proprie emozioni e i suoi pensieri più profondi con naturalezza, affatto intaccato in qualche modo da altri autori. Questo avveniva in maniera particolare negli Idilli, di cui L'infinito era cronologicamente il primo. Nell'analisi di questa lirica, a me particolarmente cara, non potei fare a meno di notare una realtà oggettiva. Dopo aver descritto il paesaggio familiare e la siepe, limite alle potenzialità umane e simbolo della vita umana circoscritta, il Poeta di Recanati aveva esposto una possibilità di fuga, di conoscenza, coincidente proprio con l'idea d'infinito. Lo stesso infinito nel quale, grazie all'immaginazione, l'uomo può perdersi e scoprire ciò che ci è precluso in quanto essere umano e limitato. Ed è proprio in questa immensità, paragonata ad un mare sconfinato, che il poeta si perde in un piacevole naufragio: "e il naufragar m'è dolce in questo mare" diviene a suo modo il piacere immenso per la conoscenza assoluta. La mia attenzione si era concentrata proprio su quest'ultimo verso: mi richiamava alla mente la chiusa del canto XXVI dell'inferno: "infin che'l mar fu sovra noi richiuso". Il probabile (anche se non certo) recupero dell'immagine infernale, legato all'idea del naufragio, era per me avvalorato da ciò che quel mare e quel naufragio avevano rappresentato per il Sommo Poeta: il mare rappresentava il limite della conoscenza e dell'esperienza (come la siepe), e il naufragio era il valicare questo mare e il giungere alla conoscenza (come in Leopardi), a qualsiasi costo. Il verso di Dante si inseriva a splendida conclusione del racconto di Ulisse e del suo "folle volo", il volo che lo aveva spinto a varcare le colonne d'Ercole, simbolo dell'inesplorabile, il volo che lo aveva costretto a sfidare perfino Dio (e pertanto Dante lo punisce) per conoscere ciò che stava al di là del tangibile: ciò che era proibito. Non ero affatto certo di questo richiamo, ma sentivo che c'era un'attinenza, pur trovandomi di fronte due autori assai diversi (un Dante cristiano che punisce la sfida verso Dio, e un Leopardi materialista che concede all'uomo di osare). L'immagine del mare e quella del naufragio, in entrambi i Poeti veniva per me a rappresentare il mare magnum dell'indistinto, oltre al quale i quesiti della vita possono rimanere insoluti e i nostri sforzi vanificati dalle disillusioni. Anche il mio, in qualche modo, era stato un "folle volo"? Forse si, anche se fu apprezzato. Io, in ogni caso, mi ero divertito un mondo nel voler a tutti i costi confrontare due colossi che non si potevano più difendere dalle mie smanie di conoscenza. Viva Dante...e perché no: viva anche Giacomo! Tre volte il fé girar con tutte l’acque;
e la quarta levar la poppa in suso
e la prora ire in giù, com’altrui piacque,
infin che ‘l mar fu sovra noi richiuso

Quando diversi anni orsono andavo alla ricerca di reminiscenze tematico, lessicali e situazionali, necessarie alla stesura del mio lavoro di tesi in filologia dantesca presso Ca’ Foscari (La presenza dantesca nei canti di Giacomo Leopardi), non potei fare a meno di notare che Leopardi, nei momenti di maggiore ispirazione, non si affidava al modello dantesco, ma esternava le proprie emozioni e i suoi pensieri più profondi con naturalezza, affatto intaccato in qualche modo da altri autori. Questo avveniva in maniera particolare negli Idilli, di cui L’infinito era cronologicamente il primo. Nell’analisi di questa lirica, a me particolarmente cara, non potei fare a meno di notare una realtà oggettiva. Dopo aver descritto il paesaggio familiare e la siepe, limite alle potenzialità umane e simbolo della vita umana circoscritta, il Poeta di Recanati aveva esposto una possibilità di fuga, di conoscenza, coincidente proprio con l’idea d’infinito. Lo stesso infinito nel quale, grazie all’immaginazione, l’uomo può perdersi e scoprire ciò che ci è precluso in quanto essere umano e limitato. Ed è proprio in questa immensità, paragonata ad un mare sconfinato, che il poeta si perde in un piacevole naufragio: “e il naufragar m’è dolce in questo mare” diviene a suo modo il piacere immenso per la conoscenza assoluta. La mia attenzione si era concentrata proprio su quest’ultimo verso: mi richiamava alla mente la chiusa del canto XXVI dell’inferno: “infin che’l mar fu sovra noi richiuso”. Il probabile (anche se non certo) recupero dell’immagine infernale, legato all’idea del naufragio, era per me avvalorato da ciò che quel mare e quel naufragio avevano rappresentato per il Sommo Poeta: il mare rappresentava il limite della conoscenza e dell’esperienza (come la siepe), e il naufragio era il valicare questo mare e il giungere alla conoscenza (come in Leopardi), a qualsiasi costo. Il verso di Dante si inseriva a splendida conclusione del racconto di Ulisse e del suo “folle volo”, il volo che lo aveva spinto a varcare le colonne d’Ercole, simbolo dell’inesplorabile, il volo che lo aveva costretto a sfidare perfino Dio (e pertanto Dante lo punisce) per conoscere ciò che stava al di là del tangibile: ciò che era proibito. Non ero affatto certo di questo richiamo, ma sentivo che c’era un’attinenza, pur trovandomi di fronte due autori assai diversi (un Dante cristiano che punisce la sfida verso Dio, e un Leopardi materialista che concede all’uomo di osare). L’immagine del mare e quella del naufragio, in entrambi i Poeti veniva per me a rappresentare il mare magnum dell’indistinto, oltre al quale i quesiti della vita possono rimanere insoluti e i nostri sforzi vanificati dalle disillusioni. Anche il mio, in qualche modo, era stato un “folle volo”? Forse si, anche se fu apprezzato. Io, in ogni caso, mi ero divertito un mondo nel voler a tutti i costi confrontare due colossi che non si potevano più difendere dalle mie smanie di conoscenza. Viva Dante…e perché no: viva anche Giacomo!

]]>
Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-1/#comment-1742 Massimo Maugeri Fri, 13 Jul 2007 20:49:35 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-1742 @ Roberto: grazie da parte di tutti per il "veramente interessante e coinvolgente". :) @ Gianmario Ricchezza: Sei un grande, Gianmario! Quasi nessuno è al corrente dell'esistenza del quarto libro della Commedia: il mitico Limbo. E grazie per avermi dedicato un frammento del canto XI (uno dei più belli). Mi fai arrossire. E da oggi in poi sarò... "il Navigéro"! Olé! ;) @ Roberto:
grazie da parte di tutti per il “veramente interessante e coinvolgente”. :)

@ Gianmario Ricchezza:
Sei un grande, Gianmario! Quasi nessuno è al corrente dell’esistenza del quarto libro della Commedia: il mitico Limbo.
E grazie per avermi dedicato un frammento del canto XI (uno dei più belli). Mi fai arrossire.
E da oggi in poi sarò… “il Navigéro”!
Olé! ;)

]]>
Di: gianmario ricchezza http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-1/#comment-1741 gianmario ricchezza Fri, 13 Jul 2007 20:29:41 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-1741 Quando vidi il guardo luminoso / del Massimo Itano Navigéro, / che fin allora il Monte avea ascoso, / i' riconobbi in lui il lume vero / che di sapere amor avea nel volto: / Trascinator d'idee e di pensiero / di rettorica e arti assai colto / ci condusse insieme al suo destriero / sul cammin d'Elicona appena svolto. Dante, Limbo, frammento XI. Quando vidi il guardo luminoso / del Massimo Itano Navigéro, / che fin allora il Monte avea ascoso, / i’ riconobbi in lui il lume vero / che di sapere amor avea nel volto: / Trascinator d’idee e di pensiero / di rettorica e arti assai colto / ci condusse insieme al suo destriero / sul cammin d’Elicona appena svolto.
Dante, Limbo, frammento XI.

]]>
Di: roberto http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-1/#comment-1740 roberto Fri, 13 Jul 2007 19:53:54 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-1740 Massimo, se cambierò idea è perchè non avrò più 18 anni... ;-) Comunque anch'io voglio fare i complimenti a tutti... questo post è veramente interessante e coinvolgente Massimo, se cambierò idea è perchè non avrò più 18 anni… ;-) Comunque anch’io voglio fare i complimenti a tutti… questo post è veramente interessante e coinvolgente

]]>
Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/07/06/torniamo-a-dante/comment-page-1/#comment-1739 Massimo Maugeri Thu, 12 Jul 2007 20:46:26 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/07/06/torniamo-a-dante/#comment-1739 Ringrazio tutti per i vostri bellissimi commenti. E' stato un onore e un piacere leggere "i vostri" versi danteschi. @ Roberto. Capisco il tuo punta di vista e attendo la risposta di Sergio Sozi (che arriverà non appena il buon Sergio rientrerà dalla breve vacanza). Io ti posso dire che sono convinto che tra una ventina d'anni cambierai idea. È esperienza di quasi tutti. Il post è aperto per eventuali ulteriori contributi. Ringrazio tutti per i vostri bellissimi commenti.
E’ stato un onore e un piacere leggere “i vostri” versi danteschi.

@ Roberto.
Capisco il tuo punta di vista e attendo la risposta di Sergio Sozi (che arriverà non appena il buon Sergio rientrerà dalla breve vacanza). Io ti posso dire che sono convinto che tra una ventina d’anni cambierai idea. È esperienza di quasi tutti.
Il post è aperto per eventuali ulteriori contributi.

]]>